Progetto Codice Blu: Domande Frequenti
La sigla AED/DAE significa “Defibrillatore semiautomatico esterno”. Un AED viene utilizzato per somministrare una scarica elettrica a una persona che ha subito un arresto cardiaco. Gli AED sono stati progettati per permettere a personale non sanitario di salvare la vita.
Sul torace del paziente vengono sistemati due elettrodi, collegati al torace del paziente. Un computer all’interno del dispositivo analizza il ritmo cardiaco e determina se sia necessaria una scarica per salvare il paziente. Se è necessaria, i comandi vocali dell’AED/DAE guidano l’utilizzatore attraverso la procedura.
Gli AED/DAE salvano la vita. Quando una persona è colpita da arresto cardiaco, il ritmo del cuore diventa caotico o aritmico. Ogni minuto che passa diminuisce le possibilità di sopravvivenza del 7-10%. Dopo 10 minuti senza defibrillazione poche persone sopravvivono.
Si parla di arresto cardiaco quando il normale ritmo cardiaca improvvisamente diventa caotico. Il cuore non riesce a pompare il sangue e la vittima collassa, smette di respirare, non risponde agli stimoli e non ha polso. L’utilizzo dell’AED/DAE aiuta a ripristinare il normale funzionamento del cuore.
No. L’arresto cardiaco è un problema elettrico; l’infarto un problema che riguarda la capacità di “pompaggio” del cuore. L’infarto può non essere fatale di per sé ma può a volte indurre un arresto.
Chiunque, in un qualsiasi momento: bambini, adolescenti, atleti, anziani. Anche se il rischio aumenta con l’età e nel caso di problemi cardiaci, una percentuale significativa delle vittime non ha fattori di rischio noti.
La MI spesso colpisce persone attive che appaiono in ottimo stato di salute e non hanno alcuna patologia. In questi pazienti, la MI è il primo sintomo di una patologia cardiaca. Comunque, alcune categorie di persone possono essere identificate come a maggior rischio di MI. I fattori di rischio includono:
- Precedenti attacchi cardiaci
- Disagi alle arterie coronarie (incluso il fumo, l’ipertensione, il diabete, livelli elevati di colesterolo LDL, anamnesi familiare cardiaca positiva, stile di vita sedentario
- Insufficienza cardiaca dovuta ad altre cause
- Aritmia cardiaca dovuta a cause sconosciute
- Episodi immotivati di svenimento
- Bassa Frazione di Eiezione (EF) (<35%).
Ci sono tre cause comuni. La Sindrome del QT Lungo è una condizione congenita spesso non diagnosticata che predispone i bambini a sviluppare delle anomalie nel sistema elettrico del cuore, che possono causare la MI. Questa condizione genetica colpisce un bambino su 7000. Gli episodi sono spesso attivati da sforzi fisici o stress emozionali. Commotio cordis è un disturbo elettrico causato da un forte colpo al petto. Capita molto spesso nel baseball ma anche in altri sport e situazioni dove si riceva un forte colpo al torace. I ricercatori del Registro Americano del Common Cordis hanno studiato 124 casi e trovato che l’età media delle vittime era di 14 anni. Solo il 14 per cento delle vittime è sopravvissuta. Esse avevano ricevuto prontamente un massaggio cardiaco ed una defibrillazione Cardiomiopatia Ipertrofica è una patologia cardiaca congenita. La parete del ventricolo sinistro diventa di spessore anormale (Ipertrofica). La struttura anormale del cuore può ostruire il flusso del sangue che esce dal cuore, provocando perdita di coscienza e battiti irregolari, che possono determinare la MI. Circa 1 ragazzo su 500/1000 soffre di questa patologia.
La defibrillazione precoce è l’unico trattamento di efficacia accertata.
Si hanno solo pochi minuti. Entro 3-5 minuti le possibilità di sopravvivenza sono del 70%. Dopo 10 sono minime.
I moderni DAE sono progettati per essere utilizzati da chiunque, basta essere pronti ad intervenire ed aver effettuato un breve training formativo come previsto dalle legislazioni vigenti (Legge 120 del 3 Aprile 2001). I dispositivi sono progettati per guidare l’operatore in ogni fase del soccorso, indicando chiaramente se l’erogazione della scarica è necessaria o meno. Alcuni defibrillatori effettuano le operatività in modo totalmente autonomo. La preparazione del soccorritore è comunque molto importante, in particolare la conoscenza delle manovre di Rianimazione Cardiopolmonare. La maggior parte delle volte, è il DAE stesso a comunicare al soccorritore il momento in cui iniziare ad effettuare le manovre di RCP. I DAE sono stati utilizzati già molte volte con successo da poliziotti, vigili del fuoco, assistenti di volo, addetti alla sicurezza e soccorritori laici.
E’ un apparecchio molto semplice. Può essere utilizzato da chiunque abbia seguito un rapido corso di BLSD.
L’apparecchio dispone di tecnologia sofisticata per l’analisi del battito cardiaco, così che non si possa erogare una scarica se il paziente non ne ha bisogno. In più i comandi vocali e i segnali visivi (pulsanti lampeggianti) guidano l’operatore passo dopo passo.
Assolutamente no! Il defibrillatore eroga la scarica elettrica SOLO se necessaria, nessuno può decidere di erogare uno shock se il defibrillatore non ha riconosciuto la presenza di un arresto cardiaco. la scarica elettrica in questo caso può salvare la vita, mai essere pericolosa.
La Legge 3 aprile 2001, n. 120 sull’”Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2001 sancisce che “È consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico in sede extra-ospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare.” Inoltre, l’art. 54 del codice penale recita: “Non è punibile chi ha commesso il fatto (esercizio arbitrario della professione medica, nella specie) per esservi stato costretto dalla necessita di salvare se od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile…”
Quando una persona cade a terra, e chiamandola non risponde, non respira o respira male allora si può applicare in assoluta sicurezza il defibrillatore.
No, nessuna visita può escludere che un atleta vada in arersto cardiaco. Alcune malattie non possono essere diagnosticate alla visita medica sportiva.
La collocazione più logica per i DAE comprende: auto della polizia, aeroporti, ferrovie e metropolitane, fermate degli autobus, autogrill, impianti sportivi, ambulatori e studi dentistici, cliniche private e centri benessere, palestre, centri commerciali, teatri, luoghi di lavoro, scuole, chiese. La consapevolezza dell’importanza dei DAE dovrebbe portare alla loro collocazione anche in tutte le case ed in tutti i mezzi di trasporto
Si ha già salvato molte vite umane
La batteria e’ disponibile in due versioni, di durata 5 o 7 anni. Se il dispositivo viene utilizzato di frequente, la batteria dovrà essere sostituita più spesso. In ogni caso il dispositivo avvisa quando la batteria deve essere sostituita.
Gli elettrodi devono essere sostituiti ogni due anni. Quanto al funzionamento,il defibrillatore effettua un auto-test su base regolare per verificare il funzionamento. In caso di problema, anche minore, il dispositivo emetterà un suono acuto e una luce rossa lampeggerà per avvisare di chiamare il servizio tecnico.
Si. Per l’utilizzo è necessario seguire un corso di BLSD.
Chiunque, dopo un breve corso di addestramento. Il defibrillatore è automatico, parla e indica con messaggi vocali cosa fare, passo dopo passo.
No! La qualità delle manovre di Rianimazione Cardiopolmonare effettuate incrementa notevolmente le possibilità di salvezza delle vittime di MI.
Più dell’80 per cento delle vittime di MI rianimate, lasciano l’ospedale entro un anno dall’accaduto. Più della metà sopravvive almeno altri 5 anni dopo essere state rianimate da un DAE. La maggior parte delle persone sopravvissute alla MI possono tornare alla loro vita normale e riacquistano i precedenti livelli di funzionalità. Per tutti è previsto un follow up con cardiologi e specialisti.
La Fibrillazione Ventricolare è relativamente rara nei bambini, essa si verifica nel 5-15 per cento dei casi di MI in bambini in età pediatrica. In questi casi, una rapida defibrillazione può decisamente aiutare. Nei bambini da 1 a 8 anni una scarica ad energia attenuata può essere erogata: alcuni DAE necessitano dell’attivazione di un apposito attenuatore, altri attivano la funzione pediatrica al momento del riconoscimento dell’utilizzo delle apposite placche pediatriche. Le Linee Guida sulla RCP raccomandano comunque di utilizzare il DAE sui bambini anche in assenza dell’apposito dispositivo di attenuazione. I dati clinici sono invece insufficienti per raccomandare o sconsigliare l’utilizzo dei DAE su bambini di età inferiore ad un anno.
Il corso di formazione per l’uso del defibrillatore dura 5 ore
Non è richiesta nessuna licenza per la detenzione di un DAE. L’abilitazione all’utilizzo è invece subordinata all’effettuazione di un corso di formazione BLS-D della durata di poche ore, effettuabile presso un ente di formazione abilitato (ANPAS – IRC – AHA).
Per chi decide di mettersi in gioco nel territorio dell’Appennino nel Progetto Codice Blu la formazione è Gratuita.
Chiedi informazioni inviando una email a formazione@croceverdecm.it
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