Il Dipartimento di Protezione Civile ha pubblicato il nuovo sistema di allerta per rischio meteo idrogeologico valido a livello Nazionale

Un unico linguaggio in tutta Italia per quanto riguarda ii livelli di allerta e le fasi operative nelle criticità ed emergenze idro-meteo di protezione civile: da oggi si chiameranno esclusivamente allerta “gialla”, “arancione” o “rossa”, mentre le fasi le fasi operative dichiareranno “attenzione”, “preallarme”, “allarme”.

Creare i migliori presupposti per l’omogeneizzazione dei metodi, la semplificazione delle procedure e unamigliore efficacia complessiva del sistema di protezione civile: sono questi gli obiettivi principali delle“Indicazioni per l’omogeneizzazione dei messaggi di allertamento e delle relative Fasi operative per rischio meteo-idrogeologico e idraulico” firmate dal Capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

Il primo risultato raggiunto è stata la creazione di una corrispondenza biunivoca tra i livelli di criticità e i livelli di allerta, così da “tradurre” l’informazione tecnico-scientifica in un’informazione più immediata soprattutto per i cittadini: non si parlerà più, quindi, di criticità “ordinaria”, “moderata” o “elevata, ma di allerta “gialla”, “arancione” o “rossa”. 
Determinante, però, continua a essere la conoscenza di cosa significa ciascuno dei tre colori in termini di scenario previsto e dei possibili effetti sul territorio, tutte indicazioni riassunte nella tabella allegata alle indicazioni operative. In particolare, è fondamentale conoscere il significato dei termini: 
– “allerta gialla” riassume uno scenario di evento che prevede allagamenti di sottopassi, rigurgiti fognari, ma anche fenomeni critici, ma localizzati, come frane, piene improvvise e colate rapide; 
– “allerta arancione” sta a significare che, in aggiunta, gli eventi previsti potrebbero provocare in maniera diffusa, fenomeni di inondazioni e di frane e colate in contesti geologici critici;, 
– “allerta rossa” prevede che inondazioni e frane siano numerose e di maggiore entità ed estensione. Per ciascuno dei tre scenari sussiste il pericolo, da occasionale a grave, per la sicurezza delle persone.

Il secondo risultato raggiunto è stato quello di denominare in modo chiaro e uniforme anche le fasi operative che ai diversi livelli – da quello regionale al provinciale al comunale – i vari soggetti dichiareranno: “attenzione”, “preallarme”, “allarme”.

Infatti, sulla base delle allerte “gialla” o “arancione” o “rossa”, le autorità competenti individueranno, a ciascun livello territoriale, la fase operativa più adeguata per affrontare la situazione, senza però che vi sia un automatismo tra livelli di allerta e fasi operative, poiché la decisione di “mettersi” in attenzione piuttosto con i preallarme è strettamente connessa sia alla capacità di risposta della struttura e alla vulnerabilità del territorio sia alle informazioni provenienti non solo dalle attività previsionali ma anche dalle quelle di monitoraggio e sorveglianza.

«L’omogeneizzazione dei codici colore e delle fasi operative ha lo scopo di portare tutto il sistema di protezione civile a parlare, soprattutto ai cittadini, con la stessa lingua, in modo più chiaro e comprensibile di quanto accade oggi» ha affermato Fabrizio Curcio, capo Dipartimento Protezione Civile.

Il commento del presidente Anpas Fabrizio Pregliasco «un altro passo verso il miglioramento del coordinamento delle attività tra i tanti enti coinvolti nella prevenzione e nelle emergenze. In questo senso consideriamo la comunicazione come elemento fondamentale di condivisione di informazioni che possono fare la differenza»

Secondo Carmine Lizza, responsabile Protezione Civile Anpas si tratta di «un provvedimento di omogeneizzazione che speravamo e che rafforza ulteriormente la prospettiva sistemica verso la quale abbiamo, da sempre, impiegato le nostre iniziative. Anche alla luce della riforma della Protezione civile in discussione in Parlamento in questi giorni- prosegue Lizza – promuovere la cultura della protezione civile anche attraverso queste informazioni, avere un sistema chiaro e uniforme di allertamento su tutto il territorio vuol dire aumentare le capacità di prevenzione, risposta e reazione da parte dei cittadini e andare a incidere in modo significativo sul livello di autoprotezione e resilienza delle singole comunità. D parte nostra il massimo impegno per la diffusione verso i cittadini e di stimolo verso il recepimento da parte delle istituzioni locali».

 

(Fonte: ANPAS)