Le nostre motivazioni
L’influenza costituisce un importante problema di sanità pubblica a causa del numero di casi che si verifica in ogni stagione e che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus influenzale circolante.
Ecco perché il Ministero della Salute ha deciso di avviare la Campagna di comunicazione per la prevenzione dell’influenza e per la vaccinazione delle categorie a rischio.
Questo sito costituisce una novità della Campagna perché affianca alle informazioni istituzionali presenti sul Portale del Ministero, nuovi strumenti e risorse interattivi diretti ad accrescere ulteriormente il rapporto tra Stato e cittadino grazie alle nuove tecnologie della comunicazione.
La vaccinazione
La vaccinazione antinfluenzale è un mezzo efficace e sicuro per prevenire l’influenza e le sue complicanze.
I principali destinatari del vaccino stagionale sono le persone di età pari o superiore a 65 anni e le persone con alcune patologie di base che aumentano il rischio.
L’efficacia
L’efficacia stimata in adulti sani varia dal 70 al 90%.
Nei bambini e ragazzi fino a 16 anni è pari al 60-70%.
Negli anziani che vivono in comunità, l’efficacia nel ridurre la mortalità lergata all’influenza varia dal 23% al 75%. Per quelli che vivono in strutture di lungo-degenza varia dal 23% al 79%.
Quando vaccinarsi
l periodo ideale per l’avvio delle campagne di vaccinazione anti influenzale è, considerata la situazione climatica del nostro Paese e viste le precedenti epidemie influenzali in Italia, quello autunnale: dalla metà di ottobre fino alla fine di novembre. Vaccinarsi in anticipo rispetto a questo periodo potrebbe provocare, soprattutto negli anziani (le cui risposte immunitarie sono meno efficienti), un calo delle difese proprio in concomitanza del picco epidemico stagionale.
La vaccinazione anti influenzale resta comunque un efficace mezzo protettivo anche se effettuata in periodi successivi a quello ideale, soprattutto in quelle particolari situazioni che la rendono opportuna: viaggi internazionali, comparsa di focolai di infezioni aviaria in allevamenti.
Controindicazioni
Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a:
- Lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età).
- Soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente somministrazione di vaccino o ad uno dei suoi componenti.
- Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta.
- Un’anamnesi positiva per sindrome di Guillain-Barrè costituisce motivo di precauzione riguardo alla somministrazione di vaccino antinfluenzale.
Non vi è controindicazione a vaccinare le persone asintomatiche, pur se infette, nel periodo epidemico.
False controindicazioni
- Allergia alle proteine dell’uovo, con manifestazioni non anafilattiche.
- Malattie acute di lieve entità.
- Infezione da HIV ed altre immunodeficienze congenite o acquisite. La condizione di immunodepressione non costituisce una controindicazione alla somministrazione della vaccinazione antinfluenzale. La somministrazione del vaccino potrebbe non evocare una adeguata risposta immune. Una seconda dose di vaccino non migliora la risposta anticorpale in modo sostanziale.
Dove trovare il vaccino
Il vaccino è disponibile in tutte le farmacie. In caso di problemi nel reperirlo, è sempre bene rivolgersi direttamente al proprio medico di medicina generale.
Categorie a rischio e vaccino gratuito
La vaccinazione è gratuita per le seguenti categorie a rischio: Scarica l’elenco Pdf
- Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
- Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da:
- malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosicistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
- malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisitec) diabete mellito e altre malattie metaboliche
- insufficienza renale cronica
- malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
- tumori
- malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
- malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
- patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
- patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
- Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
- Donne in gravidanza che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gestazione
- Individui ricoverati di qualunque età presso strutture per lungodegenti
- Medici e personale sanitario di assistenza
- Familiari a contatto di soggetti ad alto rischio
- Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori:
- forze
di polizia e vigili del fuoco
Per altre categorie che svolgono lavori socialmente utili è facoltà delle Regioni e delle pubbliche amministrazioni definire i principi e le modalità dell’offerta
- forze
- Personale a contatto con animali per motivi di lavoro che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani:
- allevatori
- addetti all’attività di allevamento
- addetti al trasporto di animali vivi
- macellatori e vaccinatori
- veterinari pubblici e libero-professionisti
La prevenzione
Per i soggetti a rischio l’azione di prevenzione raccomandata è il vaccino.
Per tutte le altre categorie di persone , il modo più efficace, pratico ed economico per prevenire l’influenza è seguire le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’ECDC che sono:

Lavarsi spesso le mani: in assenza di acqua, è consigliabile l’uso di gel alcolici.

Coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce; usare preferibilmente fazzoletti di carta, gettandoli via subito dopo l’uso; in caso di fazzoletti di stoffa, evitare l’uso ripetuto, ma lavarli a temperatura molto alta (60 gradi).

Restare in casa, già dai primi accenni di influenza (problemi respiratori, febbre…).
